“Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla” (Pierre de Coubertin)

Cosa è un’EMOZIONE?! Deci (1980) la definisce una reazione ad uno stimolo (reale o immaginato) che comporta modificazioni a livello fisiologico. Possiamo definire l’emozione una risposta, che può essere comunicata attraverso canali differenti, come ad esempio l’espressione del viso o un’azione.

Lo sport è un ottimo contesto di apprendimento emotivo: è comune provare gioia per un bel risultato, come provare tristezza e sconforto per un errore o una sconfitta. Tuttavia, non è sempre così facile e immediato riconoscere un’emozione: soprattutto i più giovani, hanno necessità di imparare a riconoscere ed assimilare le emozioni che provano. Il contesto sportivo si conferma ancora una volta un luogo sicuro e protetto in cui mettersi alla prova e sperimentare, imparando a riconoscere e gestire le proprie emozioni.

Si riconferma rilevante la figura dell’allenatore, un vero e proprio facilitatore delle emozioni. Come educatori abbiamo infatti il compito di lasciare liberi i nostri ragazzi di sperimentare qualsiasi tipo di emozione, dalla gioia alla tristezza, dalla rabbia alla paura. Sperimentando liberamente, avranno modo di acquisire una maggiore consapevolezza in merito. Sarà importante lavorare con loro sulla gestione delle emozioni che provano: come reagire davanti ad un errore evitabile durante una gara molto importante? Importante sottolineare a questo punto che è giusto provare emozioni negative o discordanti: sentirsi tristi e sconfortati davanti ad un insuccesso, sportivo e non, fa bene alla Persona e alla sua crescita.

Ricordando le parole di Charles R. Swindoll, “la vita è per il 10% cosa ti accade e per il 90% come reagisci”! Le emozioni sono quindi una RISORSA per la comprensione di Sé e dell’Altro e per il fondamento dell’azione consapevole.

Matilde Poluzzi
atleta agonista di danza sportiva, laureata in Psicologia scolastica e di comunità